
Come dice la parola stessa, devitalizzare un dente significa togliere la sostanza che lo rende vitale: la polpa dentaria. la polpa è un tessuto in cui sono c
ontenuti i vasi sanguigni e linfatici dentali e il nervo dentale. Asportando (attraverso diverse metodiche) questo tessuto, si rende il dente un involucro insensibile agli stimoli termici e dolorifici. Ciò rende possibile la permanenza nel cavo orale di elementi dentari altrimenti irrimediabilmente compromessi. Un dente devitalizzato è insensibile a stimoli termici, ma è ancora sensibile alle forze pressorie in quanto queste informazioni arrivano al nostro cervello attraverso recettori posizionati nel legamento parodontale, non dalla polpa dentaria.. In accordo con tutta la letteratura moderna, il trattamento endodontico è rappresentato da tre stadi importanti:
1) Fase diagnostica In endodonzia nella fase diagnostica si chiarisce la causa della malattia per poter eseguire un trattamento adeguato. In questa fase ci potrà essere di ausilio eseguire le indagini che indico di seguito. Endodonzia - Esame Radiografico E' di importanza fondamentale per la diagnosi propriamente endodontica quanto di altre patologie ad essa collegate, come quella cariosa e quella parodontale. La lesione endodontica per essere ben visibile radiologicamente deve coinvolgere anche l’osso corticale mascellare e non solo quello spongioso o midollare. L’esame radiografico è forse il test diagnostico più importante, utile anche per il controllo a distanza della terapia canalare in quanto ce ne mostrerà l’efficacia mostrando la regressione della patologia peri-apicale e peri-radicolare. Oggi è possibile effettuare rx con miglior indice costo biologico - beneficio diagnostico potendo disporre della videoradiografia che riduce sensibilmente la dose di emissione di raggi rispetto ai tradizionali esami radiografici su pellicola.
Endodonzia - Test Termico Il test termico in endodonzia fornisce le risposte più affidabili riguardo le condizioni pulpari di salute o infiammazione. La polpa necrotica o infiammata risponde in maniera assai differente rispetto alla polpa sana se sollecitata da stimoli termici differenziati al caldo o al freddo. Infatti in caso di salute pulpare una volta rimosso lo stimolo la sensibilità indotta sparisce. La polpa necrotica o infiammata invece o non dà nessun tipo di risposta, oppure dà risposte esageratamente intense e prolungate nel tempo.
Endodonzia - Test della percussione Serve a rilevare aspecificamente la presenza di un’infiammazione del legamento parodontale e non dà indicazioni specifiche sulle condizioni pulpari, in quanto con esso si stimolano esclusivamente le terminazioni nervose propriocettive del legamento parodontale. E’ quindi un indice indiretto di possibile lesione endodontica. In sintesi può aiutare a diagnosticare una parodontite apicale acuta conseguente ad una infiammazione pulpare o risultante da un trauma occlusale o da malattia parodontale.

L’esito del Test non è sempre coincidente con la sensazione di dolore alla pressione masticatoria sul dente avvertita dai pazienti per la differente modalità di applicazione dello stimolo ai sensori parodontali. Il test della percussione è controindicato quando si sospettano incrinature o fratture coronali.
Endodonzia - Test della Palpazione Consiste nell’applicare una leggera pressione digitale nella zona sospetta, in modo da farci scoprire una periodontite apicale nella sua fase più iniziale o indicarci i limiti della zona tumefatta, inoltre la palpazione può darci informazioni sulla mobilità dei denti o su una frattura alveolare.
Endodonzia - Test elettrico Tramite l’applicazione al dente di una debole corrente elettrica graduabile per intensità è possibile verificare l’intensità della risposta in modo quasi analogo al test termico.
Quelli che abbiamo descritto sono alcuni dei test diagnostici di cui ci avvaliamo in endodonzia, possiamo effettuare nel corso del nostro processo diagnostico su una patologia pulpare ancora di altri specifici test quali: Test dell’anestesia, Trans-illuminazione della corona, Test di cavità e infine il Test di masticazione.
2) Fase preparatoria Questa fase si esegue attraverso la detersione e sagomatura del canale radicolare in modo da rimuovere il tessuto pulpare infetto e conferire al canale stesso una forma adeguata a contenere il materiale di otturazione, sì da favorire immediatamente la guarigione e la riparazione dei tessuti periradicolari.
La detersione del canale avviene ricorrendo a tecniche asettiche, previo isolamento del dente con l’utilizzo della diga di gomma e l’utilizzo di agenti chimici che favoriscano la rimozione della carica batterica presente nei prodotti di degradazione della polpa e nella dentina radicolare infetta. E’ una vera e propria toilette delle pareti del canale radicolare.
La sagomatura del canale viene oggi eseguita con strumentazione meccanica al nickel-titanio, che ci permette a differenza dei precedenti strumenti in acciaio, che spesso si fratturavano, di sagomare in sicurezza una adeguata forma del lume endodontico.
3) Fase di otturazione il canale viene otturato con la guttaperca, un materiale inerte, biocompatibile e termoplastico condensato con varie tecniche, ognuna delle quali può rivelarsi più adatta in casi specifici, all’interno del canale preparato. Alla guttaperca si associa l’uso di uno speciale cemento endodontico canalare in modo da garantire nell’insieme un’ otturazione ermetica con un adeguato sigillo.
Tutti i denti che sono stati sottoposti a trattamento di endodonzia devono essere ricostruiti opportunamente con tecniche e materiali idonei, in base alle indicazioni che il professionista riterrà più opportune in base allo stato residuo della sostanza coronale.
ENDODONZIA FAQ Cos'è un granuloma? Il granuloma è un'infezione circoscritta all'apice radicolare del dente a polpa necrotica, che si sviluppa in seguito all'aggressione dei batteri presenti all'interno del canale radicolare. Perché il granuloma può tornare dopo il trattamento di endodonzia? Perché nonostante la cura sono ancora presenti all'interno del canale radicolare residui di polpa necrotica e pertanto i batteri continuano ad infettare il periapice. In questi casi va eseguito, ove possibile, un ritrattamento endodontico. Se anche il ritrattamento canalare non dovesse guarire il granuloma cosa si fa? Se anche a seguito del ritrattamento il granuloma non dovesse regredire sarà necessario fare un piccolo intervento chirurgico denominato apicectomia, ossia la resezione dell'apice radicolare da cui provengono i batteri, seguito dalla chiusura ermetica del canale radicolare. In questo modo i processi di difesa dell'organismo, una volta eliminato lo stimolo infettivo, potranno dare luogo alla guarigione dei tessuti. Perché si dice che un dente devitalizzato è un dente morto? Possiamo definire un dente devitalizzato come "dente morto" perché viene privato del tessuto vitale interno, composto da vasi sanguigni e nervi. La rimanente struttura del dente è formata da tessuto minerale inorganico. Il dente devitalizzato va sempre incapsulato? Il dente che è stato sottoposto alle cure endodontiche, al quale cioè è stato asportato il tessuto pulpare, è più fragile e quindi suscettibile di frattura in seguito alle notevoli forze masticatorie che lo sollecitano. La percentuale di frattura dei denti devitalizzati non ricoperti da corone protesiche è maggiore per i molari e premolari, i quali sono deputati alla fine triturazione dei cibi, che per gli incisivi e canini, deputati alla sola incisione. Pertanto, per salvaguardare l'integrità dei primi, è opportuno rivestirli con capsule. Endodonzia o estrazione dentale e implantologia? Quando dall'analisi clinica e radiologica si valuta che il dente con carie penetrante può essere recuperato con successo, con prognosi favorevole a lungo termine, si opta per l'endodonzia. Qualora, invece, risulti irreversibilmente compromesso, è preferibile estrarlo e rimpiazzarlo con un impianto. Per la ricostruzione del moncone di un dente devitalizzato è meglio un perno in oro o in fibra di vetro? Esistono precise indicazioni sia per l'applicazione del perno in oro che per quello in fibra di vetro. Per il perno in fibra di vetro, che ha un modulo di elasticità molto vicino a quello della naturale struttura dentale, si valuta la quantità di tessuto dentale residuo al di sopra del bordo gengivale. Devono essere presenti almeno due delle quattro pareti della corona dentale, e va considerato che l'adesione migliora in presenza di smalto. Nel caso non esistessero queste condizioni è meglio applicare un perno moncone in oro, la cui esecuzione però è più complessa e richiede un allungamento dei tempi di cura, con conseguente aumento dei costi. Il dente devitalizzato diventa sempre un dente scuro? I materiali utilizzati oggi in endodonzia sono più rispettosi della naturale cromacità del dente rispetto a quelli utilizzati in passato. Ciononostante il dente devitalizzato può subire nel corso degli anni alterazioni di colore dipendenti dalla contaminazione dei suoi tessuti duri da parte dei tessuti pulpari degradati. Se tale inconveniente si verifica è possibile risolvere l'inestetismo che provoca con un semplice ed efficace trattamento di sbiancamento interno, con cui si riporta dente scurito ad un colore anche più bianco dell'originale. POLPA NORMALE E MALATTIE DELLA POLPA DI PERTINENZA DELL'ENDODONZIA
POLPA NORMALE - E’ la polpa di un dente asintomatico che risponde normalmente ai vari test di vitalità e che radiologicamente mostra una lamina dura intatta ed un normale legamento parodontale su tutto il perimetro radicolare in assenza di segni di obliterazione canalare da calcificazione.
IPEREMIA PULPARE - Si denomina così una situazione clinica ancora reversibile, caratterizzata dall’insorgenza di un improvviso dolore acuto in risposta ad uno stimolo termico.
PULPITE - Il quadro clinico della pulpite o infiammazione irreversibile del tessuto pulpare è rappresentato da un dolore spontaneo che viene amplificato da stimoli caldi ma anche freddi nei primi stadi.
NECROSI DELLA POLPA - L’infiammazione irreversibile della polpa che si ha nella pulpite che persiste per un certo periodo di tempo determinerà la necrosi completa del tessuto pulpare, configurando il quadro che il profano conosce come dente morto.
GRANULOMA DENTALE - Il termine granuloma è molto conosciuto dal pubblico, ma non molti ne comprendono pienamente l’accezione. Da taluni è addirittura percepito come assimilabile ad un tumore o ad una malattia grave che condanna il dente all’avulsione.
CISTI DENTALE - Dal punto di vista istologico il quadro è molto simile a quello del granuloma apicale, con la sola differenza della presenza di una cavità centrale ripiena di fluidi o materiale semi-solido tappezzata da un epitelio pluri-stratificato.
ASCESSO ALVEOLARE - L’ascesso alveolare acuto è rappresentato da una raccolta di pus localizzata a livello dell’osso alveolare circostante l’apice di un dente la cui polpa è andata in necrosi.
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